2017 | XXVIII Rassegna e XIII Premio Orsi

Premessa

La Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico è uno dei fiori all'occhiello della Fondazione Museo Civico di Rovereto che mi pregio di presiedere. La manifestazione che da ben ventotto anni viene proposta dalla nostra istituzione ha molti meriti, primo fra tutti quello di ricordare la figura del roveretano Paolo Orsi, archeologo stimato, che con la sua opera scientifica ha portato alto il nome del Museo e della sua città natale, a livello nazionale e internazionale. Anche quest’anno ne celebriamo la memoria attraverso un premio a suo nome, il tredicesimo Premio Paolo Orsi consegnato al documentario giudicato da una giuria di esperti il più interessante tra le più recenti proposte cinematografiche a carattere archeologico, ritenendo che il cinema sia un mezzo suggestivo e straordinario per "raccontare" al grande pubblico il patrimonio culturale, sul quale accenderemo i riflettori alla presenza di ospiti illustri, scienziati, registi, ma anche importanti rappresentanti istituzionali. Ancora una volta, come molte altre, il nostro Museo porterà Rovereto nel mondo e il mondo a Rovereto. Di questo andiamo particolarmente fieri.
Giovanni Laezza
Presidente Fondazione Museo Civico di Rovereto

Per la prima volta, in occasione della ventottesima Rassegna del Cinema Archeologico, ho l’onore, in qualità di vice-direttore della Fondazione Museo Civico di Rovereto, di introdurre il ricco palinsesto di appuntamenti proposti: basta scorrere le pagine del programma per scoprire i 56 nuovissimi documentari da 17 paesi, gli incontri, le attività, i corsi che completano le giornate dedicate alla valorizzazione del patrimonio. Tengo a sottolineare la mole di lavoro che lo staff dell’istituzione mette silenziosamente e produttivamente in campo: oltre alla selezione dei filmati più interessanti e accurati operata dai curatori, un anno intero di lavoro di un gruppo competente e appassionato è necessario per intrattenere rapporti con le produzioni internazionali e con gli illustri ospiti, per tradurre e rivedere i testi dei film stranieri, per curarne il doppiaggio e l'edizione italiana, per organizzare la logistica e l'intrattenimento e regalare alla città una settimana dove l'archeologia si sposta dalle sale istituzionali per avvicinarsi al grande pubblico attraverso il linguaggio diretto delle immagini. Una manifestazione unica, punto di riferimento per le molte altre che sono nate sulla sua scia, e che è per noi e per la città un motivo di grande orgoglio.
Alessio Bertolli
Vice-direttore Fondazione Museo Civico di Rovereto

Rovereto può vantare di avere dato i natali ad archeologi del calibro di Orsi, Halbherr e Gerola, studiosi ancora oggi considerati capisaldi della moderna archeologia. Ma il rapporto della nostra città con lo studio scientifico delle civiltà antiche, da decenni è mantenuto vivo e fruibile da esperti del settore, ma anche da appassionati e non addetti ai lavori, grazie alla "Rassegna Internazionale del cinema archeologico" che ogni anno offre preziose occasioni di approfondimento metodologico/culturale e divulgativo. "L'archeologia è un modo di raccontare storie..." scrive Elisa Pruno. Storie frutto di investigazione attenta, di ricerca delle tracce lasciate nel corso dei secoli dalla presenza degli uomini, ma non solo, di soluzione di problemi, di analisi delle informazione tra le quali cercare i legami. E così il passato rimane, preservato dall'oblio e pronto a interrogarci ancora su cosa fonda il nostro essere donne e uomini immersi nella complessità del tempo presente, che cercano di affrontarne le provocazioni per costruire la possibilità di un futuro da offrire in eredità a coloro che verranno. Di un futuro possibilmente migliore.
Cristina Azzolini
Vicesindaco e Assessore all’istruzione, formazione e ricerca Comune di Rovereto

In un tempo di "archeologia in frantumi" per guerre, terrorismo, incuria, aggressioni speculative si fa urgente per ogni comunità locale, in ogni parte del pianeta, il bisogno di occuparsi del proprio territorio, della propria storia a prescindere da quel che fanno o non fanno gli stati nazionali, le organizzazioni internazionali, e le cosiddette istituzioni preposte alla tutela, alla conservazione e alla valorizzazione. Nessuna comunità è in grado di occuparsi di ciò a prescindere dalla conoscenza e dalla cultura e tutti gli strumenti che aiutano a diffondere conoscenza, sapere e cultura come il cinema sono utili a questo scopo. La Rassegna è nata 28 anni fa per questo e questo rimane il suo intento. Mi accingo a lasciare, dopo quasi trent'anni, questa attività legata alla Rassegna e non mi vergogno a citare ancora una volta queste frasi di Giovanni Semerano: «... Solo i popoli che acquistano chiara coscienza del proprio passato sono in grado di costruire un avvenire commisurato alle proprie istanze, perché liberi da errori che gravano sull’antico cammino. Gli altri impigliati nei congegni di un mondo senz'anima, mimano ogni giorno una vita non alimentata da segrete salutari radici...». È un linguaggio antico sempre più attuale!
Dario di Blasi
Curatore della XXVIII Rassegna

 
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